You can take the girl out of Glasgow…

Ora che ci penso, ho passato gli ultimi otto anni in viaggio.

Sono arrivata a Glasgow in Erasmus nel 2004. Mi ricordo di aver passato i primi giorni da moribonda, chiusa nella mia stanzina dello studentato con la febbre da malaria e niente cibo. Non ho ancora capito da dove fosse venuta quell’influenza, è stato uno strano inizio. Vivevo nel West End, vicino all’Università, e camminavo per andare ovunque. Era l’anno dei miei ventidue.

Poi ho conosciuto Colin, e per due anni abbiamo coperto la distanza, pendolari tra Scozia e Italia. Abbiamo improvvisato una convivenza quando sono venuta a vivere qui per la seconda volta, nel 2006. Questa volta lavoravo come assistente di Italiano, e mi ricordo che guardavo sempre Daria nella nostra casa del Southside, e avevo tanti amici francesi. L’anno successivo scrivevo una tesi su un manoscritto medievale e intanto lavoravo in un ristorante. Mi ricordo mattine di trascrizioni e lucidare posate con l’aceto la sera, piegare i tovaglioli, mangiare i profitterols di nascosto. E anche il mezzogiorno al ristorante, che entrava dalla porta della cucina quando si lavorava di domenica. Mi piaceva l’atmosfera conviviale dietro le quinte del ristorante, e trasformarmi in una cacciatrice di parole alla Special Collections dell’Università.

Io e Colin non siamo grandi progettatori, ma la laurea imminente aveva deciso per noi: io sarei tornata in Italia, e lui poi mi avrebbe seguito. Io sono bilancia, prendo decisioni a caso con molto equilibrio: dopo due anni in Scozia era bello che provassimo anche l’italia, senza piani ben precisi, perché quando fai la spesa con lungimiranza, poi c’è sempre qualcosa che diventa morto in frigo.

Ora è il 2010 e viviamo in Italia da due anni. La domenica andiamo a pranzo a casa, il venerdì alle sette allo Stregatto per l’aperitivo e se dico Americano non mi danno un caffè, mangiamo un gelato di Grom al giorno, viviamo nella quiete della provincia come due gatti su un balcone.

The Cat Life
The Cat Life

Decidiamo di ripartire. Siamo indecisi su dove andare, pensiamo a un luogo, cambiamo idea un mese prima e finiamo a Berlino.

The Gipsy Traveller
The Gipsy Traveller
A Train to Berlin
A Train to Berlin

Qui mi rendono felici le amicizie che coltivo e ritrovo, impariamo il tedesco, ci sono posti che amo ma capisco che ognuno ha il suo altrove, e questa non è la mia città. You can take the girl out of Glasgow, but you can’t take Glasgow out of the girl.

Friends in Berlin
Marta, Elisa, Sonja& Me, in Berlin

Ricominciamo da qui. E’ ottobre, compio ventinove anni, non ho un lavoro e al telegiornale parlano di catastrofe. Faccio domanda tre volte per lo stesso posto e alla fine lo ottengo, perché io lo sapevo che era mio. Di questo nuovo inizio e la vita in Scozia ho raccontato in questi mesi di blog. Una cosa però non ho ancora detto. Pronti?

La porta di casa
La porta
Dalla Finestra
Dalla Finestra

Abbiamo comprato una casa!

30 thoughts on “You can take the girl out of Glasgow…

    1. Ma sai che non mi ricordo bene, il trucco è non fare un progetto, solo avanzare ipotesi a caso e poi con nonchalance prenotare dei voli per l’Italia e chiudere tutti i conti in banca in loco. Ed è fatta B&K! Solo che voi dall’America, in nave, mi sa che è dura distrarlo dicendo “guarda lì” e portarlo in Italia. Ma chissà!

  1. Grandi!!! 🙂 Sono happy per voi! E’ bello sapere dove si vuole vivere… Io l’ho capito da poco!

    1. Dove vuoi vivere Mary? A Torino in via po’? Senti, ma mi hanno parlato di una idea riguardante allevare lumache… 🙂 Tu sei più pazza di me ma sei tipo in incognito.

      1. Ho dovuto abbandonare l’idea… nessuno mi seguiva… ma sto pensando ad una bistecca senza carne e nel frattempo ho deciso di rilevare un bar… Ah, dimenticavo: mi hanno proposto di diventare un manager strano da settembre… credo che se la cosa si concretizzerà accetterò… In questi giorni sono disoccupata, ma potenzialmente ho 1000 lavori a portata di mano! E cmq non se se in via Po, ma a torino voglio restare! 🙂

  2. Complimenti per la casa e per aver capito qual è il vostro posto!
    Secondo me c’è gente che non lo capirà mai (io, forse?) 🙂

  3. Che bello, congratulazioni per la casa!!
    Ti invidio un po’, anch’io come Elle non sono mica tanto sicura di aver scelto dove stare. Prima non sopportavo l’Italia, adesso mi sto già stufando degli Usa… magari faccio un salto a vedere Glasgow?

  4. Auguri per la casa! E comunque non è detto che quella casa sia per sempre…io mi cullo nell’idea di avere molte case (anche se in realtà on sono di mia proprietà) e mi sento a casa in molti luoghi. In effetti è così. L’ideale per me sarebbe vivere dei periodi di tempo in un luogo, poi spostarmi, poi ricominciare.
    Comunque mi piace pensare che il mio percorso mi riporterà da dove sono partita 20 anni fa: dalle rive della Sardegna.
    Una casa ad Alghero: questo è il mio sogno nel cassetto, con un bel gattone e una splendia vista a ovest!!!
    Tina

  5. Ehi…sono in ritardo per farti gli auguri?? Mi sono persa un pò tra il viaggio di ritorno (ma solo per un pò!) in Italia…e lo zia-sitteraggio ai nipotini!! Wow!! Sono emozionata per voi!! E questo è proprio un bel post romantico e pieno di bei progetti per il futuro!!! Mi piace il tuo “viaggiare” continuo, mi piace il tuo pensare “non mi fermerò mai”!

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